La Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo, nei confronti di due amministratori di altrettante società accusati di frode nelle pubbliche forniture perché si fecero pagare oltre 7 milioni di euro da Aria, la centrale acquisti regionale, per la fornitura di 2 milioni di mascherine e altri dispositivi, tra febbraio e marzo scorso, nel pieno della prima ondata di coronavirus, ma non avrebbero mai consegnato quei dpi. E la stessa Aria spa, infatti, è parte offesa nel procedimento.
I dispositivi, come si legge nel capo di imputazione firmato dal pm Luigi Luzi, avrebbero dovuto essere consegnati il 28 febbraio scorso, ma vennero accampate una serie di “giustificazioni pretestuose, quali la festività musulmana del Venerdì”, perché “la merce era asseritamente detenuta in Turchia”.
Gli indagati sono Alessandra Moglia, amministratrice di Vivendo Pharma Gmbh, e Fabio Rosati, amministratore unico di Fitolux pro srl. (ANSA).