“Abbiamo appena terminato lo screening Covid-19 con tamponi, di tutto il personale attualmente attivo presso la struttura, dirigenza, IP, operatori, collaboratori e manutentori e di tutte/i le/gli ospiti attualmente ricoverati e posso comunicare che ad oggi non abbiamo avuto né contagi e neppure decessi riconducibili a Covid-19”.
Lo ha annunciato venerdì 24 Aprile con una comunicazione inviata ai parenti dei degenti, il Presidente della Casa di Riposo Comini di Collebeato, provincia di Brescia (sita in via S.Francesco 9) dott. Giuseppe Castana.
La Casa di riposo Comini è una istituzione storica sul territorio. Fu infatti fondata il 22 Ottobre del 1932 per volontà dalla nobile Giulia Seccamani Comini, in memoria del figlio Augusto Mario, scomparso non ancora ventiduenne. La struttura di proprietà delle Suore Maestre di Santa Dorotea, non è mai stata convenzionata con il servizio sanitario nazionale. Attualmente è tra le poche, forse l’unica, nel panorama della RSA bresciane, ad essere solo autorizzata (non accreditata nè in “convenzione” con la Regione) e quindi non ha mai utilizzato soldi pubblici. Essa è in grado di ospitare 61 anziani.
Nata per dare una risposta al crescente bisogno di strutture per l’accoglienza delle persone anziane non autosufficienti, negli anni ha sempre tenuto a migliorare la qualità dell’accoglienza e della cura dell’ospite.
Sin dai primi segnali di rischio epidemia, il 23 Febbraio scorso, la direzione, attuando un piano già predisposto, ha provveduto a mettere in sicurezza il personale ed i degenti, adottando senza indugio, le misure poi introdotte a livello nazionale: mascherine e varie protezioni DPI secondo il più rigido protocollo. Dal 4 Marzo è stato vietato l’accesso ai parenti già fortemente limitato in precedenza.
Nel contempo, la Casa di riposo Comini non ha accettato di ospitare degenti provenienti da altre strutture, così rinunciando, tra l’altro, al contributo pubblico di 150 euro al giorno previsto.
Dal 9 Marzo, non possono più essere accettati nuovi ospiti secondo quanto previsto dalla DGR Lombardia n. 2906/20.
“Se le disposizioni regionali prese a suo tempo non saranno al più presto revocate o modificate – dichiara il Presidente Dr. Castana – andiamo incontro paradossalmente a difficoltà economiche, nonostante la nostra strategia si sia rivelata efficace nella salvaguardia della vita delle persone che abbiamo in carico e che questa sia stata a costo zero per la Regione”.
“Ringrazio comunque i nostri collaboratori – prosegue il Presidente – per l’alto livello di servizio sino ad oggi mantenuto e ringrazio anche i parenti dei nostri anziani per il sacrificio che tutt’ora stanno sopportando nel rinunciare alla presenza fisica accanto ai loro cari. Il risultato ottenuto è merito anche del loro comportamento. Siamo consapevoli che, purtroppo, questo non è il traguardo, bensì una tappa (anche se importante) di un percorso ancora arduo e lungo.
Per parte nostra stiamo mantenendo il livello che esisteva prima dell’epidemia, garantendo gli stessi servizi e gli stessi standard; continueremo ad assicurare la massima attenzione ai protocolli che oggi ci hanno consentito di raggiungere il risultato riportato.
Chiediamo solo ci sia consentito di accettare, pur con tutte le cautele del caso, quanti hanno richiesto l’ammissione fino al limite consentito dall’autorizzazione rilasciata da ATS.”
La Casa di Riposo A. Comini, ricordiamo, è un edificio suddiviso in più settori. Al termine della recentissima ristrutturazione, si trovano al suo interno la chiesa, la cucina interna, la palestra, le camere singole, doppie o triple (solo 2) con bagno, gli uffici, la sala da pranzo e tutti i servizi richiesti dalla normativa vigente. L’Istituto si fa carico dell’Ospite nella sua globalità e, oltre a garantire un’assistenza di base, promuove la valorizzazione delle potenzialità residue di salute, di affettività e di vita relazionale degli assistiti.
Per rendere più simile la vita al suo interno all’ambito familiare di origine, sono state conferite alla residenza caratteristiche proprie della famiglia stessa. Spazi comuni e la scelta delle camere sono stati strutturati e organizzati per facilitare la socializzazione e la vita di comunità. La storia personale degli Ospiti, i loro interessi, la loro rete psico-affettiva sono parte integrante del “vivere” la Casa di riposo Comini. Tutti gli operatori (medici, infermieri, ASA, fisioterapista, animatore) sono selezionati, oltre che per la specifica competenza, anche per la capacità e attitudine, a “prendersi cura” dell’Ospite nella sua globalità. Obiettivo condiviso da tutto lo staff è offrire un servizio di qualità all’Ospite, attraverso l’efficacia dei trattamenti assistenziali, curativi e riabilitativi e l’efficienza delle procedure organizzative.