Ventuno rider sono entrati come parti civili, ammessi dal gup, nell’udienza preliminare a carico, tra gli altri, di Gloria Bresciani, imputata in qualità all’epoca di manager di Uber Italy nel procedimento per caporalato.
Indagini del pm di Milano Paolo Storari che, il 29 maggio, avevano portato il Tribunale a disporre, con un provvedimento mai preso prima nei confronti di una piattaforma di delivery, il commissariamento della filiale del colosso americano.
Il gup Teresa De Pascale ha anche citato Uber Italy come responsabile civile. “Vogliamo essere lavoratori normali”, hanno detto ai cronisti 2 rider presenti in udienza.
I 21 fattorini, principalmente a Torino, facevano le consegne di cibo a domicilio per il servizio ‘Uber Eats’ e la causa, come hanno chiarito i legali, vedrà al centro anche la “violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro”.
Sul fronte penale, hanno chiarito, la Procura “inserisce questa violazione all’interno della contestazione sullo sfruttamento del lavoro”.
I rider, hanno spiegato i difensori, “devono essere pagati in modo dignitoso e devono essere trattati come lavoratori subordinati, il Governo su questo non è ancora intervenuto e così ci devono mettere una pezza i tribunali, le ultime decisioni sono state importanti”. (ANSA).