Sono circa un centinaio fino ad ora gli interventi dei vigili del fuoco di Milano per i danni causati dal forte vento che da circa due ore sta interessando Milano e parte dell’hinterland. Le attività di soccorso – fanno sapere i vigili del fuoco – sono rivolte principalmente alla rimozione dei rami di alberi caduti, antenne di condomini, impalcature, cornicioni pericolanti e tegole. A Segrate in via Prima Strada 29 i vigili del fuoco stanno evacuando un asilo nido il cui tetto, a causa delle forti raffiche, si è divelto. Numerosissime le chiamate di soccorso ancora adesso alla sala operativa di via Messina che ha in coda altri settanta interventi da smaltire.
Decine di alberi abbattuti, serre scoperchiate e danni alle strutture di stalle e cascine: è questo il primo bilancio degli effetti del vento forte che in queste ore sta colpendo diverse zone della Lombardia. Lo rende noto la Coldiretti regionale mentre i tecnici sul territorio sono al lavoro per raccogliere le segnalazioni degli agricoltori. I problemi maggiori – precisa Coldiretti Lombardia – si registrano al momento a Milano città, in gran parte dell’area metropolitana e nelle campagne intorno a Monza. A Mediglia, nella zona a sud del capoluogo, le raffiche hanno strappato da terra alcuni tunnel per la coltivazione di frutta e verdura; serre danneggiate in Brianza, mentre in una cascina di Truccazzano (MI) è crollata parte del cornicione della casa padronale. Il tetto di una stalla è rimasto parzialmente scoperchiato in un’azienda agricola di Cuggiono, sempre nel Milanese. Nell’ultimo anno in Italia – spiega la Coldiretti su dati ESWD – sono aumentate del 29% le bufere di vento tra raffiche violente, trombe d’aria e tornado. Una situazione che si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid che lo scorso anno ha portato i vigili del fuoco a intervenire in ben 54mila emergenze per la presenza di alberi pericolanti nelle città italiane. Considerando il numero di interventi ogni 10 chilometri quadrati, le province italiane più colpite dagli alberi pericolanti (dai 10 ai 15 casi) sono Varese, Monza Brianza e Milano, Gorizia e Trieste, Napoli, Roma, La Spezia e Prato. Le piante – evidenzia la Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – conclude la Coldiretti – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi.(MiaNews)