“È veramente un obbrobrio e uno scandalo, dal punto di vista estetico, civile e umano, che l’armonia di colori e di forme del quartiere sia deturpata da un edificio così totalmente nero, impressionante nel suo carattere spettrale, simile a una casa dei morti o a un palazzo uscito da un incendio di guerra. Soprattutto considerati i tempi in cui stiamo vivendo”.
E’ il tono dei commenti dei residenti che da ore animano la pagina Facebook della Social Street di via Morgagni e dintorni alla vista della facciata posteriore in via Aldrovandi dello stabile con fregi liberty di via Plinio 2, stabile che ospita l’albergo Demidoff, da qualche giorno in ristrutturazione e dove la facciata sul retro è stata completamente dipinta di colore nero scuro al posto delle tonalità grigie dei cementi ornamentali e del rosso ocra dominanti in precedenza. Tra gli utenti Facebook c’è chi teme che la nuova colorazione possa essere estesa alla facciata principale, quasi unanime è la richiesta di sapere chi possa avere dato il via libera a un simile intervento e se siano state coinvolte la Soprintendenza e la Commissione Paesaggistica di Palazzo Marino.
“Ci chiediamo chi abbia potuto dare il permesso per un intervento di questo genere. – si legge ancora nei commenti – Soprattutto ci chiediamo cosa sia possibile fare adesso per modificare ciò che è stato fatto. Nei giorni scorsi parlando con i vicini di casa, abbiamo colto in tutti il disagio, l’indignazione e lo sconforto di fronte a questo intervento così assurdo. L’edificio risale ai primi del ‘900 come quasi tutti gli edifici circostanti e ha senza dubbio un suo pregio architettonico e storico, tant’è vero che presenta sulle due facciate degli eleganti decori liberty che il nero inchiostro della nuova tinteggiatura ha cancellato completamente. Oltre a ciò il palazzo si inserisce in un contesto ‘vecchia Milano’ in cui i colori delle facciate, se pure variegati, hanno sempre delle tonalità vivaci, brillanti e tendenti al chiaro. Quasi di fronte a questo albergo ora nero c’è un palazzo progettato dal grande architetto Piero Portaluppi in cui ha sede la casa museo Boschi Di Stefano, uno dei più raffinati ambienti espositivi milanesi”, concludono i commenti.(MiaNews)