Violenza sessuale, egiziano condannato a 5 anni.

Forze dell'ordine delimitano l'area del Tribunale di Milano per il ritrovamento all'esterno di un ordigno. Gli artificieri intervenuti sul posto hanno rinvenuto una finta bomba simile in tutto e per tutto esternamente ad una bomba-ananas. Milano, 17 novembre 2017. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

Aggredita “in un locale deserto, inseguita, terrorizzata, stretta al collo con una sciarpa” e infine “costretta a cercare di fuggire camminando in ginocchio” e a subire “lesioni in varie parti del corpo”.

E’ così che il giudice di Milano Guido Salvini descrive gli abusi subiti da una turista russa di 26 anni, la notte tra il 3 e il 4 novembre dello scorso anno all’interno di un McDonald’s, nelle motivazioni della condanna a 5 anni di carcere per violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni a carico di un egiziano di 37 anni, che era dipendente all’epoca del fast food di via Paolo Sarpi.

La ragazza era appena arrivata in visita a Milano, doveva alloggiare in un appartamento in zona Paolo Sarpi con la formula del ‘couchsurfing’ e aveva bisogno di una rete internet per mettersi in contatto col proprietario dell’abitazione.

Attorno alle 2 è passata davanti al McDonald’s, dove ha incrociato l’inserviente al quale ha chiesto di poter usare la rete. L’uomo l’ha fatta entrare dal retro del locale, che era chiuso, le ha offerto cibo e subito dopo l’ha costretta a subire atti sessuali. La giovane ha reagito ed è stata colpita con un pugno al volto che le ha rotto il setto nasale. E’ comunque riuscita a fuggire e poi il 37enne è stato arrestato dalla polizia. (ANSA).