Se dovessimo vedere un ragazzino che corre in direzione di un dirupo sicuramente, ognuno di noi provvederebbe nel bloccarlo per senso civico, morale e umano.
Se continuassimo a vedere, ogni giorno, la stessa scena sarebbe nostro dovere avvisare la famiglia e se, quest’ultima, pur comprendendo la gravità comportamentale seguitasse ad assecondarlo allora, in quel caso, ogni cittadino avrebbe il dovere di avvisare le autorità competenti.
Immaginate ora che, quel ragazzino, sia Brumotti e la sua “famiglia” Striscia la notizia.
Ritorno per la seconda volta a parlare di un inviato che, attraverso i suoi servizi pseudogiornalistici, corre come grande condottiero alla caccia del piccolissimo spacciatore a bordo della sua bicicletta, al suono di una ridicola trombetta e all’urlo di una esilerante frase ” QUI SI SPACCIA”…..!!!
Siamo all’ennesima aggressione, annunciata di Brumotti e, sinceramente, siamo in molti a domandarci che senso hanno questi servizi che non portano a nulla se non quello di far conoscere all’italia che anche anche in quella città si spaccia…. Whaoo il segreto di Pulcinella!! Sono in molti a domandarsi se, segnalare un piccolo spacciatore, è la strategia giusta per decapitare il clan!! …. a mio parere assolutamente no!!
Chi vi scrive è una persona che ha lavorato in questo settore e conosce benissimo le difficoltà minuziose investigative nel dover debellare un clan della droga. Le forze di Polizia lavorano ogni giorno mettendo a rischio personale infiltrato che non si diverte a scorrazzare su di una bicicletta. Ogni giorno ci sono arresti che, più delle volte, i giornali non riportano più perché, operazioni all’ordine del giorno.
Passi il folle amore per il pericolo di Brumotti ma, non passi il discutibile comportamento della redazione del telegiornale, non più satirico, di Striscia la notizia.
Il dovere di ogni datore di lavoro, ogni capo squadra , di ogni capo redattore, di ogni questore e di ogni padre è quello di non mettere in pericolo il proprio personale. Passi il caso fortuito ma, quando questo diventa la prassi allora si è colpevoli nel NON voler percepire i campanelli di allarme.
Con certi spacciatori pericolosi, spietati e incattiviti non si scherza… loro non hanno nulla da perdere.
Salviamo il “soldato Brumotti” è il dovere di ogni persona che vedendo correre ripetutamente un ragazzino verso il dirupo non smetterà mai di bloccarlo. La vita non va mai messa in gioco per il solo gusto adrenalinico di assaporare il pericolo, la vita di ognuno è sacra e bisogna averne un grande rispetto mettendo da parte quella voglia di cercare a tutti i costi un banale scoop.
Viviana Bazzani per La Gazzetta di Milano