Welfare. Dal Comune contributi integrativi per il Progetto di vita

Un sostegno concreto alla vita autonoma delle persone con grave disabilità, con o senza famiglia.

Il Comune di Milano ha approvato con una delibera le linee guida per l’introduzione di contributi integrativi per la residenzialità da destinare a persone con grave disabilità già inserite in percorsi individuali con progetti “Dopo di Noi”.

Il sostegno economico sarà erogato in forma sperimentale nei restanti mesi del 2024 e nel 2025 e se la misura darà esito positivo, in termini di effettivo interesse da parte dei beneficiari ad utilizzare il contributo integrativo comunale per strutturare i percorsi di residenzialità continuativa, esso sarà messo a sistema per questa platea di persone. Questa misura si inserisce nel più ampio quadro del Progetto di vita delle persone con disabilità, che la legge 112/2016 nota come “Legge sul Durante e Dopo di Noi”, individua come punto di partenza per l’attivazione dei percorsi di assistenza, cura e protezione in favore delle persone con grave disabilità.

Il bando di assegnazione dei contributi, che ammontano a 1.025.100 euro per il 2024-2025, è pubblicato sul sito del Comune di Milano al link  (domande fino al 20 settembre). Consente a chi ha già attivo un progetto individualizzato di residenzialità continuativa secondo la legge sul Durante e Dopo di noi, di accedere a un ulteriore sostegno economico come supporto alla residenzialità in abitazioni o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e che tengano conto anche delle migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Un percorso concreto che guarda al futuro delle persone con disabilità, a quando non potranno più contare sui genitori o su una rete familiare, o perché senza una casa propria o risorse sufficienti ad assicurarsi tutta l’assistenza necessaria.

“Con questo provvedimento – ha affermato l’assessore al Welfare e Salute, Lamberto Bertolé – interveniamo su uno degli aspetti più complicati che è quello abitativo. Su cui servono più risorse da trasferire ai Comuni ma anche attenzioni normative ed attuative: oggi, ad esempio, l’uniformità dei massimali di contributo posti da Regione Lombardia penalizza Milano che avrebbe bisogno di poter aumentare la ‘quota abitativa’ nei progetti di vita delle persone con disabilità. Proprio in questo senso va il nostro bando, un primo importante passo che dà seguito agli impegni condivisi con le famiglie e con il Terzo settore durante l’ultimo Forum del Welfare lo scorso gennaio.”