A Tokyo i sakura si possono ammirare anche in inverno? Strano ma vero, la risposta è sì. Illuminato da ben 350 mila luci LED, il viale dei ciliegi lungo il fiume Meguro sembra rifiorire, regalando uno spettacolo suggestivo quanto quello dello hanami primaverile. Si tratta del Megurogawa Minna no Illumination, “le luminarie per tutti”, che ogni anno fanno risplendere di luce e colori il tratto di lungofiume tra le stazioni di Gotanda e Osaki, nel quartiere di Shinagawa. Un aspetto decisamente degno di nota è che i LED, che si accendono dalle 17 alle 22 e sono rosa proprio come i fiori di ciliegio, utilizzano elettricità prodotta al 100% con combustibile riciclato da oli di scarto provenienti dalle case e dai ristoranti della zona, perfettamente in linea con il trend di sviluppo sostenibile della metropoli. Spettacolare è anche la Marunouchi Illumination 2023 che, fino al 18 febbraio 2024, illuminerà i 360 e più alberi del viale principale con circa 1,2 milioni di lampadine LED color champagne, a basso consumo e alimentate da energia prodotta da fonti rinnovabili. Inoltre, per celebrare il centesimo anniversario di fondazione, fino al giorno di Natale, Disney decorerà diversi punti del quartiere di Marunouchi con installazioni luminose ispirate ai suoi film, come il lungometraggio in uscita Wish, o i classici Frozen e Fantasia. Tuttavia, la magia della stagione invernale non finisce qui: da Ginza a Omotesando, da Shiodome a Shinjuku, l’intera città si vestirà di luci e suggestioni, molte delle quali rimarranno fino a febbraio.
Non bisogna però pensare che, con la luce del giorno, Tokyo perda il suo fascino. Le attività possibili sono innumerevoli, anche d’inverno. Anzi, è proprio questo il periodo in cui l’umidità più bassa e i cieli più tersi consentono di ammirare panorami a perdita d’occhio, persino il maestoso Monte Fuji, che dista dalla capitale circa 100 km. Esistono molti punti d’osservazione, come il 46° piano del Palazzo del governo metropolitano di Tokyo, la terrazza Shibuya Sky all’interno del complesso commerciale Shibuya Scramble Square, la Tokyo Tower e la Tokyo Skytree, che, con i suoi 634 metri, offre straordinarie vedute serali della metropoli. Grazie al suo clima e alla vicinanza al mare e temperature simili a quelle di Roma, non fa mai troppo freddo ed è piacevole passeggiare per la città alla scoperta dei luoghi più famosi come il grande incrocio di Shibuya, o perdersi tra i vicoli di Golden Gai a Shinjuku, o ancora andare a caccia di affari nei mercatini dell’usato di Shimokitazawa oppure di Jimbocho, quartiere specializzato nei libri di seconda mano. D’inverno sono imperdibili le bancarelle dei daruma, bambole votive tonde e di colore rosso, raffiguranti Bodhidharma, il fondatore del buddhismo zen, alle quali si esprime il proprio desiderio. A gennaio ve ne sono addirittura tre: il Daruma-Ichi nel tempio Takahata Fudoson Kongoji, l’Ome Daruma Market a Okutama e il Katsuryoku Daruma Market. Gennaio è anche uno dei tre periodi dell’anno in cui si tengono i tornei di sumo perciò, per chi volesse assistere a un incontro di lotta giapponese, questo è il momento per visitare Tokyo. Rimanendo nell’ambito delle esperienze culturali, l’offerta è amplissima e comprende, oltre ai musei e ai teatri, le arti minori, rappresentate dai laboratori artigiani, in modo particolare di ceramica e di kintsugi, la tecnica squisitamente giapponese di riparare vasellame, evidenziando e rendendo decorative le crepe con la polvere d’oro.
Infine, per chi si trovasse a Tokyo tra dicembre e gennaio è importante sapere che, mentre i primi giorni dell’anno sono pieni di attività nei templi e nei santuari in cui i visitatori, credenti e scettici, lanciano monete, pregano agli altari, acquistano amuleti protettivi e pescano oracoli, l’ultimo dell’anno in sé è una festa molto tranquilla. È molto emozionante, tuttavia, assistere al Joya no Kane, una cerimonia che consiste in 108 rintocchi che rappresentano la purificazione dai 108 desideri terreni della tradizione buddhista. L’orario di inizio varia a seconda del tempio, ma solitamente avviene a partire dalle ore 23:00 del 31 dicembre, con 107 rintocchi. L’ultima campana viene suonata allo scoccare della mezzanotte e il rintocco viene ascoltato fino al termine dell’ultima vibrazione. In molti templi, i visitatori possono partecipare in prima persona al suono della campana. In alcuni viene consentito ai primi arrivati, mentre in altri, come il Takahata Fudo-son, vengono distribuiti i biglietti numerati il giorno stesso o qualche giorno prima. In alcuni casi potrebbe essere necessario prenotare con largo anticipo, quindi è consigliabile verificare direttamente con il tempio, perché in alcuni templi di maggiore richiamo, come il celebre Zojo-ji, le vendite dei biglietti si aprono anche un mese prima dell’evento. E se l’attesa del Capodanno mette appetito, intorno ai templi è possibile trovare punti di ristoro che servono la toshikoshi soba, i tagliolini di “fine anno” preparati con grano saraceno, che, per la loro lunghezza, sono simbolo di lunga vita. Inoltre, dato che la soba è più facile da spezzare rispetto ad altri tipi di tagliolini, consumare questa specialità è un modo per rompere, seppur in maniera simbolica, con le sventure dell’anno che si sta concludendo. Tradizionalmente la toshikoshi soba deve essere mangiata prima della mezzanotte, magari accompagnata dal confortante amazake, un sakè caldo, non filtrato e non alcolico. Si tratta di festeggiamenti ben lontani dalla frenesia dei veglioni e dei fuochi artificiali italiani, ma che consentono di trascorrere l’ultima notte dell’anno in modo speciale e unico, insieme alla gente del posto, tra suoni e profumi indimenticabili.