“Amy Winehouse. L’amore è un gioco a perdere” al Teatro Oscar

Lo spettacolo ripercorre le tappe umane e musicali più significative di Amy Winehouse, incredibile voce e straordinario talento. Un talento fragile purtroppo, votato all’autodistruzione. Un desiderio di autoannientamento che risulta davvero incomprensibile se paragonato all’unicità della sua vocalità, al genio compositivo di questa vera artista così profondamente innamorata della musica.

Di lei ci piace condividere il ricordo di uno dei suoi più cari amici, Tyler James: “Amy odiava essere famosa. Non accettava la fama, che era come una prigione. Cercava di sottrarsi a tutto quello che la fama comportava, desiderava trovare un modo di fuggire. Lei mi diceva sempre che nella vita conta solo essere felici e l’unica cosa che importa è l’amore. Più di ogni altra cosa voleva una famiglia, essere moglie e avere figli. Tutto ciò che desiderava era la normalità

Un appartamento a Londra, al numero 30 di Camden Square.

Penombra. Divani, piante, chitarre, libri.

Nel buio una telefonata: il suono squarcia il silenzio e risveglia Amy.

È un risveglio elettrizzante. Una notizia incredibile e sorprendente accende la giornata della diva di una luce nuova.

Dopo anni d’inferno forse la sua esistenza può ricominciare. Forse un raggio di luce illumina il suo salotto cupo, denso di sogni e suoni.

Amy è eccitata come una bambina. Chiama tutte le persone che ancora le sono vicine per condividere la grande novità.

L’amico di sempre, Tyler James, corre immediatamente da lei.

Amy non può fare a meno di scrivere anche al suo ex marito, Blake, nonostante sia già stata denunciata per stalking dalla nuova moglie di lui.

Ma Amy è così, non può non dare la notizia al suo grande amore di sempre.

Cerca di entrare nell’appartamento anche suo padre, Mitch Winehouse.

Ma Amy preferisce lasciarlo fuori.

Mitch ha la cattiva abitudine di frequentare la figlia seguito dalle telecamere.

Meglio evitare. Da mesi la casa di Amy è assediata dai paparazzi. I tabloid di mezzo mondo sono ferocemente a caccia di sue notizie.

Per mantenere l’ordine nel caos del piccolo appartamento interviene più volte la sua efficientissima guardia del corpo, Alan Morris, l’unico di cui Amy si fidi in quegli anni fragili e tormentati.

Toccherà a lui mantenere un minimo di disciplina in quella giornata di gioia e follia. Sono ore piene di vita, indimenticabili.

Amiche d’infanzia che suonano alla porta, chitarre che improvvisamente intonano canzoni nuove e clamorosi successi degli anni passati, giornalisti a caccia di scoop che tentano di irrompere in casa, familiari più o meno molesti che ancora reclamano ruoli e presenza nella vita di Amy.

Alla fine di questa giornata pazza ed eccitante, Alan manda tutti fuori di casa.

Da mesi mette a letto Amy.

Da mesi si assicura che Amy mangi.

Da mesi è diventato come un fratello per lei.

Come un fratello, si preoccupa che Amy resti viva.

Oggi ordinerà per lei una cena indiana. Gliela porterà in camera.

Amy sta facendo qualcosa che di solito non fa mai.

Sta guardando sé stessa su YouTube.

Sta guardando sé stessa in concerto.

Alan lascia Amy per la notte.

Sembra serena, in pace.

Non si risveglierà mai più.

La più grande voce soul del terzo millennio si è spenta per sempre.

 

Crediti:
di e con Melania Giglio nel ruolo di Amy Winehouse
e con
Marco Imparato nel ruolo di Tyler James, chitarre e voce
Lorenzo Patella nel ruolo di Andrew Morris, chitarre, corno francese e voce
Scene: Fabiana Di Marco
Costumi: Daniele Gelsi
Regia: Daniele Salvo
Assistente alla regia: Matteo Fiori
Assistente scenografa: Giovanna Stinga
Trucco: Sebastian Gimelli Morosini
Parrucche: Studio 13 Roma
Elaborazione grafica: Mario Toccafondi
Allestimento tecnico: Carpe Diem

Distribuzione: Mentecomica di Diego Ruiz

Una produzione: Bis Tremila di Marioletta Bideri

Biglietti:
22,00 € / INTERO
16,00 € / UNDER30, OVER65
10,00 € / UNIVERSITÀ, SCUOLE DI TEATRO, DESIDERA CARD (acquistabile solo in cassa)