“Oggi indipendentemente dalle posizioni di opposizione e maggioranza siamo chiamati tutti a coniugare il realismo e l’asprezza dei numeri e delle difficoltà attuali con la esigenza di immaginarci una Milano del futuro, da costruire insieme. Il governo Draghi è stato creato sull’onda dell’emergenza Covid supportato, anche se talvolta non sembra, da un’amplissima maggioranza, proprio perché tutti i gruppi parlamentari si sono uniti per andare avanti rispetto a un periodo difficile e per porre le basi per la ripartenza. Oggi io auspico che questo riverbero di unità nazionale possa vedersi anche qui, non perché questo debba essere un approccio ideologico, o una nuova formula politica, ma perché ritengo che, al netto delle differenze che ci contraddistinguono, per il bene di Milano e dei milanesi si debba stare sull’ordine dei problemi e capire quali sono le soluzioni migliori a problemi trasversali che colpiscono tutti”.
Lo ha detto l’assessore al Bilancio del Comune, Emmanuel Conte, presentando la delibera in Aula per l’avvio della discussione in Consiglio comunale sul bilancio di previsione 2022-24.
“Mi auguro che i gruppi, legittimamente su posizioni differenti, non preferiscano fare campagna elettorale a discapito dei problemi della città ma che lavorino con noi a soluzioni prospettiche. Non vuole essere una formula politica ma un modo nuovo di porsi rispetto ai problemi: citando Seneca, non possiamo dirigere il vento ma orientare le vele”.
Il documento economico finanziario, dopo un’istruttoria di 10 giorni e 15 sedute di commissione, è stato presentato al Consiglio comunale, che dopo il dibattito generale di questo pomeriggio tornerà a riunirsi domani per l’esame degli emendamenti. Circa 3mila quelli presentati, 2500 solo dal gruppo della Lega.
Nella manovra proposta dalla giunta all’Aula il budget di parte corrente copre una spesa di 3 miliardi e 572 milioni. Per l’equilibrio dei conti viene utilizzato l’avanzo di amministrazione 2021, 150 milioni per la spesa corrente, misura straordinaria prevista dal Decreto Aiuti. A fronte del venir meno quest’anno dei ristori statali per le conseguenze della pandemia, si prevede una situazione economico finanziaria ancora condizionata dall’emergenza Covid. Per questo alcune entrate correnti sono stimate in ripresa ma non ai livelli pre-pandemici. Fra le entrate tributarie si prevede un recupero degli introiti dalla tassa di soggiorno, 35 milioni di euro rispetto ai 23,6 milioni del consuntivo 2021 (59 milioni nel 2019), fra quelle extratributarie si stima un aumento dei ricavi tariffari da trasporto pubblico (320 milioni contro i 235 del 2021 e i 437 del 2019) e delle sanzioni al codice della strada (232 milioni contro i 140 del consuntivo 2021 e i 246 del 2019). I conti di parte corrente sono condizionati anche dal venire meno degli effetti positivi sul debito legati a rinegoziazioni degli scorsi anni: la rata totale per il 2022 è di 304 milioni di euro, 73 milioni in più rispetto al 2021.
“Milano è una città in salute, che è cresciuta sotto ogni indicatore nell’ultimo decennio e ha ridotto costantemente il debito. Ma dinamica della finanza locale di questa città dannosa per il suo bilancio”, ha detto oggi in Aula Filippo Barberis, capogruppo del Partito Democratico, durante la discussione del bilancio preventivo 2022. “Non ha senso essere all’interno in un percorso di riduzione del debito serrato come quello a cui siamo sottoposti dalle norme della finanza locale con una città così in salute. Questo ci infligge solo una sofferenza costante sulla parte corrente del bilancio che non è giustificata. Punto numero due, serve, una volta portata a casa la credibilità amministrativa e aver coperto il 100% dei crediti di dubbia esigibilità, capire come riuscire ad alleggerire la pressione di risorse trattenute a garanzia di crediti che non possiamo recuperare. Terzo elemento, i trasporti. Sappiamo che nell’ultimo decennio abbiamo aumentato 13 milioni di km vettura con cui serviamo la città, cifra che andrà raddoppiando con il pieno completamento di M4 e abbiamo raggiunto tanti altri traguardi, come l’elettrificazione dei trasporti. Questi investimenti portano a maggiori servizi da gestire. Serve che lo Stato e la Regione riconoscano che non c’è una cattiva gestione dei conti nel potenziare i servizi ma l’esigenza di avere dei finanziamenti correnti proporzionata alla rete di trasporti che abbiamo sviluppato. Considerando anche che dopo il Covid, con la micromobilità e lo smart working, ancora abbiamo una sofferenza sull’entrata corrente da biglietto. Altro elemento, i servizi educativi. Ci facciamo carico di funzioni che per legge sono di responsabilità dello Stato. I costi che dobbiamo sostenere sono sproporzionati rispetto alle funzioni in cui ci sostituiamo allo Stato”.
Matteo Forte, consigliere di Milano Popolare ha invece commentato: “Gli undici anni di governo del centrosinistra hanno registrato più entrate tributarie e più spese”, è intervenuto“Se l’intento di questa politica è di garantire uno sviluppo competitivo ma inclusivo e una Milano giusta allora bisogna fare i conti con i dati di realtà. A proposito di questo, l’indice Città in Movimento dell’Università di Navarra – che valuta lo sviluppo delle grandi città del mondo- ci diceva che nel 2017 eravamo alla posizione 39 e ora siamo alla 42, nel 2018 eravamo addirittura alla 44. Davanti a noi ci sono Londra, New York, Parigi, Lione e tante aree urbane che hanno vissute gli stessi problemi di Milano. I punti critici evidenziati dall’indice erano: carenza nella governance, complicazioni nel districarsi con burocrazia, pianificazione urbana, ambiente e capitale umano. Proprio sul capitale umano i dati di Assolombarda ci dicono che negli ultimi anni è cresciuta la polarizzazione dei redditi, con il 9% della popolazione milanese che detiene la maggior parte della ricchezza. Se ci ritroviamo davanti a questi dati forse questa sintesi politica del centro sinistra non ha funzionato”.
Critico il capogruppo di Forza Italia, Alessandro De Chirico: “Mi rammarico che il sindaco Sala sia ancora assente in aula visto che faceva ‘il piangina’ quando mancavano 200 milioni per chiudere il bilancio 2022 – ha detto -. Oggi non abbiamo un bilancio lacrime e sangue ma che è in difficoltà, taglia servizi ai mianesi. Penso ad esempio alle difficoltà nel trovare personale per le scuole e i centri estivi. Mi sarei aspettato efficientamenti importanti sul tema energetico non solo negli palazzi di proprietà comunale ma anche nei centri ricreativi, sportivi. Mi sarei aspettato investimenti per rimuovere le barriere architettoniche e il recupero delle morosità nei pagamenti affitti di MM. Com’è possibile che dal 2016, quando MM si è presa in carico la gestione degli stabili erp, c’è un buco di 500 milioni? Che cosa fa amministrazione nel recuperare questa morosità? Non c’è traccia, inoltre, di un intenzione reale di snellire la macchina burocratica se non qualche iniziativa spot tipo la notifica delle multe che ora avviene solo attraverso QR code, iniziativa che penalizza i più anziani. Mi sarei aspettato inoltre più investimenti su sicurezza stradale e pari opportunità”.(MiaNews)