Dl casa, rinviato “salva Milano”

“Giusta la scelta della maggioranza: prorogare i tempi per le interlocuzioni interistituzionali permetterà sicuramente di risolvere il problema che si è creato a Milano, viste anche le nuove ulteriori proposte giunte stamattina dal Comune di Milano. Sulla base di queste richieste abbiamo valutato l’opportunità di sfruttare il decreto Infrastrutture, in valutazione alla Camera, come strumento normativo utile al passaggio dell’emendamento ‘Salva Milano’”. Lo dichiara il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli.

“Ritirato il condono ‘Salva Milano’. Grazie anche all’ostruzionismo dei Verdi e alla dissuasione del Quirinale il Governo ha ritirato il provvedimento che riguarda i costruttori milanesi: una prima grande vittoria. Forse sarà ripresentato nei prossimi, ma sarà sempre più difficile e speriamo che questa triste giunta di Milano ritiri la richiesta di condono. Le regole urbanistiche si affrontino con visione nel prossimo Pgt. Ne sono felice. Il ‘Sala Salvini’ piace proprio a nessuno”. Lo dichiara Carlo Monguzzi, consigliere dei Verdi a Palazzo Marino e presidente della commissione Ambiente e Mobilità, in merito alla decisione della commissione Ambiente della Camera che ha dato il via libera al decreto Casa ma non ha votato l’emendamento annunciato dal leader leghista e vicepremier Matteo Salvini sui palazzi milanesi oggetto di inchieste da parte della Procura di Milano.

“Apprendiamo con sollievo del ritiro degli emendamenti cosiddetti ‘Salva Milano’ al Decreto Casa, che non entreranno a far parte del testo al voto in Parlamento. Una scelta obbligata che prende atto del fatto che un intervento legislativo avrebbe creato un pericoloso conflitto tra magistratura e Parlamento, con scarse possibilità di vedere il secondo vittorioso. La situazione attuale e le inchieste della Procura di Milano che mettono sotto accusa l’interpretazione del Comune delle norme edilizie in tema di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione e autorizzazione alla realizzazione di edifici che superano i 25 metri di altezza, sono figlie di un’incoerenza legislativa che è stata ignorata per anni dalla politica e dagli addetti ai lavori, ben contenti di sfruttare questa ambiguità per avere regole più morbide. Intervenire ora per fermare le indagini forzando un’interpretazione per via legislativa avrebbe rappresentato un’ingerenza, tanto ingenua quanto grave, del potere legislativo in ambito giudiziario, forzando il principio della separazione dei poteri alla base del sistema democratico. Rimane il fatto che anche dalla maggioranza in Comune e dal Sindaco si siano levate voci a favore di questa soluzione, cosa che ci ha lasciato molto rammaricati. Crediamo che la magistratura debba svolgere liberamente il proprio compito e auspichiamo che a prevalere sia il punto di vista che tutela maggiormente il suolo e la vivibilità dei centri urbani: quello che prevede la stesura di Piani Attuativi. Ora la palla passa al Comune: non è più giustificabile rinviare ancora l’inizio della discussione della revisione del PGT, anzi, Milano e la politica milanese hanno urgente bisogno di tornare a parlare di che città vogliono: se continuare a consentire il consumo di suolo, la prepotenza degli immobiliaristi e la crescita sfrenata dei costi di alloggio o se lavorare per una città più giusta, che sappia redistribuire e indirizzare la ricchezza generata dal mattone a vantaggio di tutti i cittadini”. Lo dichiarano Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, capogruppo a Palazzo Marino e consigliera comune dei Verdi.

“È davvero preoccupante vedere come nella maggioranza che amministra Palazzo Marino ci siano posizioni nettamente differenti, con i Verdi che gioiscono del rinvio e singoli esponenti in disaccordo con la Giunta che silentemente festeggiano. Vorremmo capire una volta per tutte da che parte si posiziona questa maggioranza cittadina visti i continui balzelli e la mancanza di unità. Tenere i piedi in due scarpe non porta alcun beneficio per i milanesi e per gli investimenti nella nostra città”. Lo dichiara Samuele Piscina, consigliere comunale di Milano e segretario provinciale della Lega.

“I nostri esponenti in Parlamento mi evidenziano che la partita sul ‘Salva Milano’ è tutt’altro che chiusa e sarà riproposto in sede di discussione del Decreto infrastrutture perché è volontà della Lega dare supporto al mondo dell’urbanistica meneghina e ai dipendenti comunali, vittime anch’essi del danno causato dall’Amministrazione Comunale. Vorrei che per una volta fosse chiaro: se siamo in questa situazione è unicamente perché il Comune ha fatto negli anni passati una evidente forzatura. – prosegue Piscina – Quindi le parole di Tancredi, che sicuramente subisce l’incompetenza dei suoi predecessori, mi lasciano basito. Sarebbe anche utile se il Comune comprendesse che rilanciare la palla in questo momento non giova a nessuno, ma causa il rinvio dell’approvazione di un provvedimento fondamentale per la città. Infatti, proprio stamane in sede di discussione sono state avanzate nuove richieste che dovranno essere vagliate in modo adeguato e a livelli più alti del Parlamento, non dimenticandoci che ci sono delle indagini in corso. Di sicuro in questa fase si può sanare solo il passato se tutti procedono nella stessa direzione, mentre per il futuro si dovrà attendere la nuova legge sulla Rigenerazione urbana. È comunque davvero preoccupante vedere come nella maggioranza che amministra Palazzo Marino ci siano posizioni nettamente differenti, con i Verdi che gioiscono del rinvio e singoli esponenti in disaccordo con la Giunta che silentemente festeggiano. Vorremmo capire una volta per tutte da che parte si posiziona questa maggioranza cittadina visti i continui balzelli e la mancanza di unità. Tenere i piedi in due scarpe non porta alcun beneficio per i milanesi e per gli investimenti nella nostra città”, conclude il leghista.(MiaNews)