Troppo lucida, determinata, aggressiva e precisa l’Efes per un’Olimpia che non riesce a imporre la sua difesa, perdendo progressivamente terreno dopo un primo quarto competitivo. 89-69 il finale. I bicampioni d’Europa sono a caccia di un filotto di vittorie per difendere il trofeo nei playoff e hanno affrontato questa partita in modo spietato.
Will Clyburn si è messo a tirare il gruppo con 11 punti nel primo quarto, poi ha passato il testimone a Shane Larkin e infine è toccato a Vasa Micic chiudere i conti. L’Olimpia aveva la stessa squadra che aveva battuto il Bayern venerdì scorso ma alla quarta gara in una settimana non ha avuto le risorse per frenare l’attacco dell’Efes o per superare la sua aggressività difensiva, anche in una serata tutto sommato buona al tiro da fuori.
IL PRIMO QUARTO – L’Efes parte con Shane Larkin in panchina, tre piccoli e Clyburn in posizione di numero 4. Con un quintetto con quattro elementi fisicamente equivalenti tenta di attaccare il più piccolo in campo, Shabazz Napier. L’Olimpia allarga il campo e trova subito due triple di Voigtmann che per un attimo le consegnano l’8-4 di parziale. In un attimo, l’Efes risponde con due triple consecutive, di Micic e Clyburn. Voigtmann mette anche la terza e il punteggio resta in bilico. Le palle perse sono ancora il problema di Milano perché alimentano la transizione dell’Efes. Clybrun segna tre triple in fila, guidando la sua squadra avanti di sei lunghezze prima di chiudere il periodo sul 22-16.
IL SECONDO QUARTO – Con un grande lavoro a rimbalzo d’attacco, dove l’Olimpia soffre, l’Efes si procura seconde opportunità tre delle quali con la palla nelle mani di Larkin. Così può tentare l’allungo una volta, due volte. L’Olimpia prova a replicare. Resta aggrappata alla partita con due canestri di Davies, uno di Melli, una tripla di Luwawu-Cabarrot. Ma al terzo tentativo, precisissima al tiro, nove triple nel primo tempo, l’Efes dilaga. Bryant segna dall’angolo, Beaubois in entrata, mentre Milano fatica a costruirsi buoni tiri. Così precipita a meno 13. Una tripla di Napier ferma l’emorragia, ma poi segna Pleiss da fuori e Bryant si costruisce un comodo tiro dall’angolo. A metà gara è 47-32 Efes.
IL TERZO QUARTO – L’Olimpia prova a rimanere in partita. Napier segna da tre, Voigtmann, Hines sprigiona energia, ma in difesa sembra sempre un passo indietro. L’Efes è in una grande serata al tiro e riesce anche ad attaccare l’area. Da meno 15, Milano torna a meno 11, ma Micic dalla lunetta, quattro volte di fila, poco dopo scava il massimo vantaggio di 18 punti. Dopo il time-out non cambia nulla. Senza Napier, a riposo, l’Olimpia cade in due palle perse consecutive, prontamente punite da un Efes concentrato, che muove la palla con pazienza e trova sempre un tiro aperto. Quello di Larkin dopo sette minuti apre un baratro, 23 punti. L’Olimpia finisce un po’ meglio il quarto con cinque punti di fila di Luwawu-Cabarrot che riportano il divario a meno venti, 68-48.
IL QUARTO QUARTO – Il periodo comincia con una reazione orgogliosa dell’Olimpia. Melli completa un gioco da tre punti, Luwawu-Cabarrot segna in avvicinamento. Il parziale di 5-0 la riconduce a meno 15 e forza Coach Ataman a usare un time-out per la prima volta. Ma al rientro, Micic allo scadere dei 24” segna una tripla da nove metri che ribalta subito l’inerzia della partita. L’Olimpia deve arrendersi, 89-69.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Istanbul: “Complimenti a loro, hanno giocato una grande partita e colto una vittoria molto importante. Ci hanno colpito in faccia nei primi cinque minuti e quello che abbiamo fatto è stato giocare una partita patetica. Non abbiamo mostrato alcun desiderio di competere e questo è l’aspetto peggiore di questa serata. Ci eravamo dati una chance di rimontare in classifica vincendo otto gare su nove e dovevamo avere abbastanza rispetto, per noi stessi e per quello che abbiamo fatto, da giocare una partita diversa da questo. Loro ci hanno sopraffatto con la loro energia e la loro fisicità. Potrebbero aver avuto dei problemi durante l’anno ma quando serve vincere mettono da parte tutte le difficoltà che potrebbero aver avuto e giocano partite come questa, ovvero di grande altruismo e grande energia difensiva. Complimenti a loro, adesso batterli sarà dura per tutti”.