di Mattia Pagliarulo
Gabriele Paolini è sicuramente il disturbatore televisivo per eccellenza.
Un personaggio che possiamo definire “non televisivo” perché non è mai stato invitato sul piccolo schermo, si è sempre autoinvitato se così si può dire.
Con i suoi appostamenti clandestini alle spalle di inviati di telegiornali e programmi tv è diventato molto più popolare di tanti pseudo opinionisti che presenziano in televisione quasi ogni giorno a dibattere del nulla nei vari salotti.
L’autore, giornalista ed esperto di comunicazione Paolo Paggi ha detto qualche anno fa di Paolini che quest’ultimo ha anticipato inconsapevolmente l’era dei reality show, e come dargli torto.
Il più noto inquinatore catodico si è preso con decisone un posto al sole senza ne bussare ne chiedere permesso e se ha fatto suo il detto “che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli” possiamo dire che ci è riuscito alla grande.
Non tutti sanno per esempio che Paolini appartiene ad una famiglia borghese, papà Gaetano era un generale dell’esercito, mentre mamma Bice una cantante lirica.
Oggi con questa intervista cerchiamo di far emergere oltre al personaggio Paolini anche la persona, Gabriele.
D. Com’é nata la tua carriera di disturbatore tv?
R. È nata quasi per gioco, nel gennaio 1997 ad una sfilata di moda a Roma dello stilista Renato Balestra.
Avevo tra le mani un centinaio di preservativi e nel bel mezzo della sfilata sono salito sul palco e li ruppi.
Balestra e tutti i presenti al dèfilè rimasero scossi e visibilmente sconvolti. Da lì sono nato come personaggio e mi soprannominarono il profeta del condom; il mio era un grido forte che volevo dare ai giovani, negli anni in cui l’AIDS dilagava sentivo l’esigenza di lanciare un messaggio che fosse d’effetto e choccante.
Da questa stessa prima azione di disturbo fino al 2004 sono apparso innumerevoli volte alle spalle di inviati e giornalisti di TG e trasmissioni tv.
Dal 2004 ad oggi ho continuato con le mie performance e le mie azioni di disturbo in maniera più saltuaria ma con la stessa forza e lo stesso stile paoliniano.
Oltre a ciò mi sono sempre esibito sotto le sedi di noti quotidiani con il megafono, e mi sono fatto il bagno anche in pieno inverno in svariate fontane di diverse città italiane, ma sempre per lanciare un messaggio, le mie non sono mai state performance fine a se stesse.
D. È vero che hai preso dei soldi da alcuni telegiornali per andare a disturbare altri telegiornali?
R. È verissimo! È una cosa che ho dichiarato apertamente anche nelle aule di tribunale in più udienze.
Io ho ricevuto circa cento milioni delle vecchie lire tra la fine degli anni novanta ed i primi anni duemila appunto da TG e trasmissioni tv per andare a disturbare programmi tv e telegiornali della concorrenza. Soldi chiaramente non fatturati e che ho ricevuto in contanti man mano.
D. Dal 2002 sei insignito nel Guinness Word Record con oltre 35.000 sabotaggi televisivi, che effetto ti fa?
R. Ormai ci sono abituato ma all’inizio mi ha parecchio inorgoglito.
Praticamente ho introdotto io la categoria che si chiama “sabotaggi televisivi” e ne detengo il record mondiale; sono stato inserito nel 2002 e l’ultimo conteggio risale al 2012 con oltre 35.000 inquinamenti televisivi.
Faccio una premessa, io sono un personaggio tv che però non ha mai fatto tv, è come se un campione di tennis non avesse mai preso in mano una racchetta, questa è una cosa oggettiva che non ha precedenti in nessun campo.
Dietro tutto ciò c’è un processo artistico, la maggior parte delle persone non lo vuole vedere o non me lo riconosce però lo scrittore Aldo Busi che non è l’ultimo arrivato su Dagospia qualche anno fa mi ha definito l’artista vivente più importante d’Italia.
Tra il 1997 ed il 2004/2005 ho vissuto il mio periodo d’oro, Striscia la Notizia e Blob che sono i “termometri” della popolarità di un personaggio mi dedicavano grandi spazi e visibilità in maniera continua.
Il mio successo e la mia popolarità sono rimasti vivi negli anni anche per le arrabbiature di Emilio Fede ed Enrico Mentana che ho più e più volte tormentato durante la conduzione dei loro telegiornali.
D. Cosa pensi dei tuoi colleghi Mauro Fortini e Niki Giusino che hanno intrapreso la tua stessa carriera di disturbatore tv?
R. Purtroppo loro nel tempo mi hanno voltato le spalle e mi hanno tradito.
Io a loro due ho insegnato tutto e sono stati irriconoscenti.
Con Niki c’è stato un lieve riavvicinamento negli ultimi mesi ma con entrambi ci sono delle denunce in corso per diffamazione a mezzo stampa a mio danno. Giusino e Fortini hanno dichiarato una serie di cose assolutamente immeritate nei confronti del sottoscritto.
Voglio bene ad entrambi da un punto di vista umano ma il mio percorso non ci azzecca nulla con quello di questi due miei imitatori, loro sono semplicemente delle persone che si esibiscono.
In 24 anni ho dimostrato con tutte le denunce che ho preso e con quello che sto pagando di essere odiato dalla televisione perché sono andato sempre contro il sistema. Loro invece a telecamere spente vanno a portare il caffè ai giornalisti durante le pause.
Il mio è un percorso artistico, il loro è puro esibizionismo.
D. Martedì 29 giugno uscirà la tua terza biografia “Gabriele presenta l’artista Paolini”, di cosa parla il libro ?
R. In questi ultimi anni sui social ho raccontato ed espresso chi è Gabriele con le sue mille sfaccettature con le sue mille follie e i suoi mille difetti.
In questo libro edito dalla casa editrice torinese Pathos Edizioni esce la mia vera autenticità, non voglio aggiungere altro perché non voglio rovinare la sorpresa al lettore. Posso dire che ci sono moltissime foto mie di archivio, alcune inedite.
L’ho scritto con il matematico Federico Orsini e con il filosofo Alessandro Staffieri, mentre la prefazione è stata curata a sorpresa da Emilio Fede, mio storico duellante televisivo! Anche se era ricoverato in ospedale e non è stato molto bene ha voluto contribuire all’apertura di questa mia terza biografia e gliene sono grato. Io e il direttore Fede abbiamo fatto pace lo scorso anno, grazie al duo I Ligeri, sono dei giovani youtuber che dopo anni di litigate ci hanno fatti rincontrare e riappacificare, e devo dire che è stato un momento molto emozionante.
D. Passiamo alle note dolenti.
Domani, 25 maggio 2021 alle ore 10,00 del mattino ci sarà la lettura della sentenza di terzo grado che se verrà confermata ti condannerà a 5 anni di reclusione, come commenti questa notizia?
R. Tra il secondo grado d’appello e la cassazione di media passano sempre da uno a tre anni, nel mio caso sono passati solo sette mesi.
Per me questo è un durissimo colpo, me lo aspettavo certo, ma non così presto.
C’è la volontà di affossarmi, e ci stanno riuscendo…sono completamente spento!
Mi sono isolato, non voglio vedere ne sentire nessuno. Da quando la regione Lazio è diventata zona gialla non sono andato ne al bar ne al ristorante, se ci vado prendo l’asporto e lo consumo o a casa o in macchina per evitare di incrociare persone e rispondere alle loro domande, non ho la voglia di farlo.
Non ce la faccio più, sono qui che conto le ore che mi separano a domani, sono devastato.
D. I reati per cui ti accusano sono molto gravi: si parla di induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minore.
Cosa vuoi dire in merito?
R. Di base c’é un accanimento al personaggio Paolini, perché non mi sono mai nascosto e perché ho sempre fatto nomi e cognomi di amanti famosi e molto vicini alla Chiesa e al Vaticano, che ho avuto in passato, quando da adolescente facevo la vita da markettaro, voluta e non imposta da nessuno, lo sottolineo.
Ho scattato delle fotografie durante dei rapporti sessuali con il mio ex fidanzato D. di 17 anni e ho sbagliato, ma non ho mai pensato di divulgare quel materiale, era per uso strettamente personale. Il ragazzo era consenziente, c’era una relazione tra noi. Io non ho mai fatto del male!
Il tutto è partito perché ho inviato queste foto intime in uno studio fotografico di Roma, e i titolari del centro foto hanno fatto partire una segnalazione alle forze dell’ordine.
Devo responsabilizzarmi sulla produzione di questo materiale e me ne prendo la completa e totale responsabilità ovviamente, non posso e non voglio essere definito innocente ma non 5 anni di carcere, sono eccessivi.
C’è stata un evidente fragilità in me in quel periodo…
Se la cassazione confermerà questi 5 anni accetterò il carcere!
D. Senti di doverti scusare con qualcuno riguardo questa vicenda ?
R. Assolutamente no.
Ho conosciuto i genitori di D. che ovviamente sapevamo che tra me e il figlio c’era una relazione ed ovviamente rapporti intimi come in tutte le coppie.
L’ho amato molto!
D. Cosa rappresenta il carcere per Gabriele Paolini?
R. Lascio una mamma di 86 anni con cui abito. Mia madre ha un’età avanzata e sapere di non poterle stare vicino in questi ultimi anni di vita mi devasta.
Sono stato in carcere nel 2013 per 19 giorni, una villeggiatura a confronto di ciò mi aspetta ora.
Con tutta franchezza e onestà non so se riuscirò ad uscirne, parlo sia a livello fisico sia a livello psicologico.