di Viviana Bazzani
Non mi voglio soffermare sui concorrenti di quest’ultima edizione del grande fratello parlando dei loro outfit o dei loro curriculum più o meno importanti…… in realtà, vorrei soffermarmi su quello che di bello e brutto si è visto attraverso la loro convivenza in una casa affollata che sorniona osservava le loro vere emozioni.
Non ci siamo fatti mancare nulla, oserei dire, partendo dalla parola “negro” utilizzata inconsapevolmente ma, in modo sbagliato.
Abbiamo avuto ben due concorrenti che, con intercalare dialettale toscano e veneto, proferivano frasi blasfeme. Potevamo poi, non farci mancare il concorrente che, con parole sessiste e fortemente offensive, faceva il galletto nella casa più spiata dagli italiani?.. ebbene sì.. c’era anche lui!
Questo piccolo mondo racchiuso in 200mq di casa ha dato spazio ad amori più o meno veri e, non importa se etoro o arcobaleno, ha mostrato prime donne che pur di primeggiare raccontavano ridicoli tradimenti mettendo a disagio figli che da casa osservavano ed ascoltavano.
E poi, ecco irrompere il dolore, la morte, la disperazione capace di svegliare le coscienze degli inquilini facendo comprendere che tutto ma, proprio tutto, passa in secondo grado.
Il gioco sembra cambiare per poi scoprire purtroppo che, nel breve tempo di una settimana, le ferite velocemente rimarginano dando nuovamente spazio a banali litigi, parole offensive e legami fraterni dissolti in nome di un posto per la finale del Grande Fratello.
Non voglio parlare della meritata vittoria di questa edizione assegnata aTommaso Zorzi ma, voglio solo che per un istante considerassimo questo reality non più un format televisivo ma, semmai, lo specchio di una società che corre velocemente calpestando sentimenti, emozioni, amori e storie di vita in nome di un momento di notarieta’.
Il Grande fratello un piccolo mondo non più “antico” ma troppo moderno e cinico.