Il giorno della Verità, Meloni a tutto campo, risposte a Sala, temi Liguria, sicurezza, immigrazione, elezioni europee

“Giuro che faccio del mio meglio. Ma sono una persona sola e probabilmente questo lo direbbero anche in altre molte città, si fa quello che si può. Le risposte mi pare che arrivino, cerchiamo di darne a tutti. Non ci sono priorità e non ci sono città che vengono abbandonate. Stiamo dando risposte a tutti e lo facciamo anche con Milano”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine dell’evento organizzato dal quotidiano La Verità “Il giorno della Verità” ha commentato le parole di questa mattina del sindaco Giuseppe Sala che ha lamentato di non aver sentito la presidente del Consiglio della quale da tempo sollecita una vista a Milano, dicendo anche di ‘non riuscire comprendere il perché non abbia interesse a confrontarsi con la comunità milanese’.

“Aspettiamo, Toti ha detto che avrebbe letto le carte e avrebbe dato le risposte. Penso sia il minimo indispensabile per un uomo che sta governando molto bene la Regione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del convegno organizzato dal quotidiano La Verità, “Il giorno della Verità”, in merito all’inchiesta che coinvolge il governatore della Liguria Giovanni Toti.

L’obiettivo delle europee di giugno “è confermare il consenso che avevo quando sono diventata presidente del Consiglio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il suo intervento dal palco dell’evento organizzato dal quotidiano La Verità “Il giorno della Verità”, in corso a Milano. “Lo considero importante – ha continuato la premier – perché in questo anno e mezzo complesso abbiamo fatto delle scelte coraggiose. I cittadini se sono scelte fatte con buon senso e giustizia capiscono quelle decisioni. Io non sto al Governo per me stessa. Io faccio questa vita se so che fa bene per i cittadini italiani, lo faccio per loro. Lo faccio volentieri. Il consenso è importante poi sul fatto che il M5S ha presentato una proposta di legge perché la candidatura è una “truffa” penso che la democrazia non sia una truffa mai. Chiedere sempre a loro il giudizio di quello che faccio”.

Il confronto “mi piace, è il sale della democrazia, particolarmente in campagna elettorale. Penso che sia normale raccontare agli italiani le proposte socialista e quella dei conservatori, mettere a confronto quelle ricette e quelle visioni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in merito al confronto televisivo con la segretaria PD Elly Schlein, durante il suo intervento a “Il giorno della Verità”, organizzato a Milano dal quotidiano La Verità. “Quando ero all’opposizione non ricordo che chi era al Governo si confrontasse con me – ha spiegato Meloni -, mi è stato chiesto tempo fa e ho detto che ero disponibile, vedremo cosa accadrà”.

“Non ho mai pensato di fare un impasto di governo, sono sincera. Tra gli obiettivi che mi sono data è arrivare a 5 anni con il governo che ho nominato”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il suo intervento dal palco di “Il giorno della Verità”, in corso a Milano e organizzato dal quotidiano La Verità.

Sul commissario europeo “vorrei spuntare la delega più importante per difendere l’interesse italiano” . Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il suo intervento dal palco di “Il giorno della Verità”, in corso a Milano, organizzato dal quotidiano La Verità.
“I commissari lavorano per il complesso dell’Unione – ha continuato Meloni -. Lavoriamo per un commissario che possa avere un punto di vista italiano, capace di rendere l’Italia protagonista”. Le materie su cui vorrebbe puntare sono quelle “economiche. La competitività, il mercato interno, la coesione, ci sono diverse deleghe significative, anche la delega al green deal, qualcosa non ha funzionato su come abbiamo portato avanti la transizione verde. Occorre correggere il tiro lì. Come di fatto si sta correggendo. In parecchi si sono ricreduto su alcune questioni a ridosso delle elezioni. La democrazia è sempre utile, riporta i piedi per terra rispetto a scelte ragionevoli. Ci sono stati dossier sui quali l’Italia ha fatto da capofila con coraggio e diversi ci sono venuti dietro, dai motori a scoppio ai fitofarmaci alle case”, ha sottineato Meloni.

“Il Governo non usa il manganello perché non diamo indicazioni a forze dell’ordine quando si trovano a operare. Per difendere la libertà di manifestare c’è bisogno che le regole per chi manifesta vadano rispettate”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il suo intervento dal palco di “Il giorno della Verità”, organizzato dal quotidiano La Verità e appena concluso a Milano in merito alla gestione della sicurezza durante le manifestazioni . “Dopo l’attacco di Hamas il 7 ottobre, siamo state tra le nazioni in Europa a non vietare le manifestazioni”, ha sottolineato Meloni . “Quando le forze dell’ordine si trovano a governare le regole, devono garantire il diritto di manifestare e mettere in sicurezza i luoghi che possono essere considerati sensibili – ha proseguito ancora -. Alcuni di questi manifestanti sono dei professionisti della materia, provocano le forze dell’ordine nella speranza che le cose vadano storte per dire che il Governo ha metodi autoritari”. Meloni ha sottolineato che spesso manca la ‘solidarietà’ nei confronti delle forze dell’ordine: “Non meritano questo comportamento e l’assenza di solidarietà che purtroppo abbiamo visto. Abbiamo avuto 126 agenti feriti nell’ultimo anno e nessuno ha espresso la solidarietà. Settimane fa esponenti dei centri sociali hanno costretto le forze dell’ordine a liberare un irregolare con provvedimento di rimpatrio, hanno assaltato e nessuno ha espresso una parola. Penso che il Governo deve valorizzare il lavoro che le forze del ordine fanno e noi lo facciamo con il rinnovo del contratto. Penso che il lavoro è preziosissimo e meritano il rispetto, sia da uomini dello Stato che dai cittadini”.

“Gli accordi con i Paesi del Nord Africa sono necessari. È una delle questioni che l’Italia ha potato al tavolo europeo. In un anno e mezzo abbiamo modificato l’approccio europeo al tema”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il suo intervento dal palco di “Il giorno della Verità”, organizzato dal quotidiano La Verità e appena concluso a Milano.

“Quando siamo arrivati in Europa – ha continuato Meloni – l’unico dibattito sulla migrazione era la redistribuzione. Ungheria si oppone ma lo fanno anche altre nazioni considerate più europeiste. Non lo risolveremo mai se il dibattito in Europa è come facciamo a resdistribuirili. Il dibatitto è come facciamo a fermare la migrazione illegale e dobbiamo per questo cooperare con i Paesi di migrazione e transito. Abbiamo fatto accordi con Tunisia, Egitto e Libia, anche accordi con regioni che conosciamo meno, che sono quelle di partenza. Il Piano Mattei risponde a questo contesto. Lavorare per creare uno sviluppo, è una cooperazione tra pari e pari. Ad oggi i migranti illegali sulla rotta del Mediterraneo centrale sono diminuiti di oltre il 60 % rispetto all’anno precedente. Confido che con voto dei cittadini si possa dire all’Europa che questa è la strada da seguire, per affrontare a monte il problema, lavorare sui rimpatri, su proposte alternative come gli accordi con l’Albania”.
La cooperazione per fermare la rete di trafficanti è messa al centro del G7:
“Tra gli obiettivi che ci diamo al G7 – ha sottolineato Meloni – c’è l’alleanza globale contro la rete di trafficanti umani. Sul contrasto alla rete di trafficanti serve rete globale, coordinare le reti di intelligence. Bisogna attaccare le reti di trafficanti al loro cuore finanziario, dove fanno i soldi, lo scafista è l’ultimo anello della catena, chi conta davvero non sta sulla barca”. (MiaNews)