Stadio, ambientalisti raccolgono firme per tutelare la Maura, centrodestra accusa Sala.

Domenica prossima dalle ore 14.30 alle 18 all’ingresso dell’Ippodromo la Maura in via Lampugnano 95 sarà avviata una raccolta di firme a sostegno della richiesta, appena presentata da Italia Nostra alla Soprintendenza, di decretare per la Pista Maura un vincolo monumentale, identico a quello che, da anni, tutela dal cemento gli impianti ippici Galoppo e Trenno. La raccolta di firme, promossa dal Coordinamento per la tutela del verde di cintura urbana – Milano Parco Ovest, intende ribadire pubblicamente, coinvolgendo i cittadini, che la tutela dell’ambiente a Milano è più importante dei profitti della finanza immobiliare e dalla possibilità che l’area possa essere interessata dall’edificazione di un impianto sportivo alternativo allo stadio di San Siro. Con un vincolo monumentale, la Pista Maura risulterebbe protetta da una legge dello Stato, superiore rispetto alle norme urbanistiche del Comune e della Regione, immodificabile da piani e varianti. Sarebbe un’area finalmente tutelata per sempre. Ma non sarà un obiettivo facile da raggiungere: gli interessi che gravitano su queste aree – per lo stadio e anche per altri progetti – faranno forti pressioni, ad ogni livello, per frenare e ostacolare in tutti i modi la nascita del vincolo. Per questo è fondamentale, ancora, la mobilitazione dei cittadini”, afferma il consigliere comunale Enrico Fedrighini, uno dei portavoce del Coordinamento che il 19 marzo scorso aveva organizzato la catena umana intorno alla Pista Maura con la partecipazione di oltre 3mila persone.

“Si fanno sempre più insistenti le voci che Milan e Inter siano molto interessate a costruire stadi separati fuori da Milano. Dallo scorso marzo aspettiamo che venga convocato un Consiglio straordinario affinché il sindaco scopra le carte e si prenda le proprie responsabilità sul futuro del Meazza. Non solo, qualche settimana fa un collega di maggioranza aveva fatto inserire nell’ordine dei lavori del Consiglio la discussione della sua mozione affinché l’assise di Palazzo Marino si esprima sulla salvaguardia del verde nella cintura Ovest di Milano (leggasi La Maura). Per farlo desistere gli era stato garantito che entro il 15 giugno il sindaco avrebbe incontrato i capigruppo, di maggioranza e di minoranza, per fare il punto della situazione. Ad oggi, nessuno ci ha mai convocato. La cosa non ci sorprende, ma evidenziamo che questa inerzia dell’amministrazione comunale guidata dal PD sta delineando un quadro nefasto che, se si realizzasse, significherebbe l’abbandono dello stadio Meazza e di tutto quello che gli sta intorno. E questo è assolutamente inaccettabile. I milanesi vogliono sapere qual è il piano B del Comune sull’area intorno al piazzale dello Sport e lo vogliono sapere ora. Serve chiarezza, parola che non fa rima con Sala”. Lo dichiarano i capogruppo delle forze politiche di centrodestra Luca Bernardo, Alessandro De Chirico (FI), Riccardo Truppo (FDI) e Alessandro Verri (Lega). (MiaNews)