Alla seconda edizione del convegno “Un mare di Svizzera” organizzato da Astag (associazione degli autotrasportatori svizzeri) svoltosi e Lugano (il primo appuntamento era stato nel marzo 2018) sono emerse luci ed ombre sul Corridoio ferroviario Genova Rotterdam, asse portante del traffico tra il nord e il sud d’Europa. In estrema sintesi, mentre i porti liguri, in primis Genova e Savona, si stanno attrezzando anche in vista dell’afflusso di merci della Via della Seta frutto dell’accordo siglato a Roma; e la Svizzera – Paese cerniera dell’intera tratta – si appresta a completare il colossale progetto AlpTransit, pesano i ritardi tedeschi e italiani a nord e a sud. Per quanto ci riguarda. ad eccezione dei lavori del Terzo Valico, l’adeguamento dei tratti ferroviari della cintura attorno a Milano e il quadruplicamento delle linee della Brianza “non sono prioritari”.
I lavori sono stati aperti dal sindaco di Lugano Marco Borradori e dal sindaco di Genova Marco Bucci. Interventi inoltre, tra i 25 in totale, di Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità Portuale genovese, di Adriano Sala, presidente di Astag, di Gian Enzo Duci, presidente della Federazione degli agenti marittimi italiani e docente nell’Università di Genova, di Gilberto Danesi, ceo del terminal PSA di Prà Voltri.
Il convegno di Lugano non ha nascosto le criticità nell’esecuzione del progetto. Come sottolineato dal Consigliere nazionale membro della Commissione svizzera dei Trasporti Fabio Regazzi, dopo aver investito più di 20 miliardi di euro in AlpTransit, ora ci si deve occupare di collegamenti che riguardano altre aree della Confederazione: per citare, il tratto Lugano-Chiasso potrebbe essere realizzato solo nel 2050. Il rinnovamento del grande asse ferroviario Genova-Lugano-Rotterdam non è certo fallito, ma i tempi si allungano.